Mi chiamo Franca Giangeri, e sono medico di medicina generale. Già dai primi anni '90 ho cominciato a interessarmi di medicina omeopatica, e oggi unisco insieme nel mio lavoro la medicina tradizionale con quella omeopatica. Faccio una medicina integrata. Le due discipline sono a torto ritenute incompatibili. In realtà si possono abbinare benissimo, in quanto si occupano di due differenti aspetti dell'organismo umano. La medicina tradizionale, ufficiale, cura le patologie in atto, mentre quella omeopatica si occupa degli aspetti funzionali dell'organismo, quando i problemi possono ancora regredire. Ecco perché possono essere abbinate anche nel momento della cura del paziente. Nella medicina olistica si considera l'essere umano come un tutt'uno, al contrario della medicina tradizionale che si occupa degli organi e relative patologie. Nell'essere umano sono importanti tutti i fattori, organici e psichici. Facciamo l'esempio della gastrite che può essere provocata da stress, e che se non guardata anche dal punto di vista psicologico, può diventare ulcera gastrica. E lo stesso vale per quasi tutte la patologie. Pertanto nella medicina olistica ci dobbiamo occupare di fattori organici, fisici e psichici. L'uso appropriato dei rimedi omeopatici consente una regressione della sintomatologia, e quando ancora possibile, la guarigione. È ugualmente importante cercare di approfondire l'aspetto psicologico, anzi più propriamente psicosomatico, dei problemi, cercando di capire quale sia la causa scatenante del sintomo presente. Pertanto si può dire che la medicina olistica sia una vera medicina generale, che riconsidera l'essere umano completamente nel suo insieme.
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